Verrà un momento
che non si potrà più fingere
_____________bisognerà convincersi
d’essere portatori
d’allucinazione sensoriale cronica
infusori
di memorie __________ apparenti.
Io parto ogni minuto nel respiro
esisto senza accorgermene
guardo le mani battere sui tasti
estranee a me
sono un’anomalia di conoscenza
oppure un sogno
ma come può il sognante essere il sogno?
Chiedi alle ombre
dice la mia ombra
________________troverai la risposta
nell’universo
delle tue molecole
aprile 2011
Bella poesia, esprime molto bene un’esperienza che anch’io ho spesso avuto, ai limiti dell’indicibile.
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L’ha ribloggato su kenzokymura.
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molto significativi, questi tuoi versi, traducono in armonia di parole un quesito essenziale dell’esistenza
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grazie, Marina 🙂
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❤
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Mi viene in mente “Conversation with a stone” di Wislawa Szymborska
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🙂
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Le mani si muovono, portano avanti un impegno, vivere, per esempio, è un impegno. A volte straniti e stranieri a noi stessi ci osserviamo come faremmo con un insetto indaffarato che segue le leggi del suo istinto o del suo destino. Vivere è dura lex.
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il mestiere di vivere….
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Quanto ci impegniamo ad auto-convincerci eh….
Un abbraccio Cristina
felice di essere qui 🙂
buona giornata
.marta
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grazie, cara Marta, felice di rivederti.:)
un abbraccio
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gli inattuali nonché imperdonabili sono sempre attualissimi
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diciamo che ogni momento è noi…
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Se siamo ombre che si ascoltano l’un l’altra, già questo può consolare.
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e già… 🙂
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